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Studenti internazionali: come l’Irlanda favorisce l’inclusione

Studiare in Irlanda offre opportunità ed inclusione, con politiche concrete per studenti internazionali. Scopri come prepararti e affrontare le sfide.

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Studenti internazionali in Irlanda: come il Paese accoglie (davvero) chi studia dall’estero

Arrivare in Irlanda da studente internazionale, specialmente dall’Italia, significa scontrarsi con la paura dell’ignoto, perfino se hai già sentito dire che “lì non serve il visto”. Ma l’inclusione universitaria va molto oltre la burocrazia: riguarda sentirsi accolti, capiti, trovando davvero spazio per la propria voce in mezzo a mille accenti diversi. Qui ci prendiamo la libertà di andare oltre le solite promesse da brochure: vediamo cosa l’Irlanda fa, cosa ancora fatica a fare, e come puoi prepararti se hai già un piede sull’isola.


Quali sono le politiche nazionali irlandesi per aiutare davvero gli studenti internazionali?

L’Irlanda, almeno sulla carta, crede molto nell’equità dentro all’università. Negli ultimi anni le cose si sono mosse: non tutto è perfetto, ma ci sono politiche pensate (anche) per chi arriva dall’estero.

Che cos’è il National Access Plan 2022-2028 e a chi serve?

Questo piano, che gira molto nei meeting dei rettori, punta a riflettere la diversità della società irlandese, anche tra chi viene da fuori. Se sei uno studente internazionale, non sei invisibile: governo e università tengono traccia non solo degli accessi, ma di come va davvero l’esperienza (ad esempio quanto usufruisci di supporti per lo studio, disabilità o benessere mentale). Tra le parole d’ordine ci sono “Inclusivity”, “Clarity” e “Coherence”. Sembra astratto, ma di fatto ogni anno controllano dati e KPI per capire cosa si può migliorare.

Come funziona la Free Fees Initiative per studenti UE?

Una delle domande più comuni: “Se sono italiano, pago le stesse tasse universitarie degli irlandesi?” Se hai passaporto UE/SEE, hai vissuto in UE/SEE almeno 3 degli ultimi 5 anni e ti iscrivi a un corso full-time undergraduate, paghi la sola “student contribution” (per l’a.a. 2024/25: 3.000 euro). Attenzione, cifre e requisiti vanno sempre verificati perché cambiano e possono variare se hai doppia cittadinanza o se hai vissuto fuori UE.
Un aiuto in più arriva dalla borsa SUSI: se la tua famiglia rientra in certi limiti di reddito, può coprire parte (o tutto) della student contribution.


Cos’è una “University of Sanctuary” e perché potrebbe interessarti anche se non sei un rifugiato?

Teoria e pratica a volte sono due mondi separati, ma in Irlanda c’è un esperimento interessante: le Universities of Sanctuary. Dal 2016, alcuni atenei hanno compromessi precisi per l’inclusione di rifugiati e richiedenti asilo. Cosa significa in concreto? Borse di studio dedicate, tutorato linguistico, una rete di pari che si supportano e, cosa non banale, formazione specifica dello staff universitario.

Per uno studente italiano queste università (tra cui DCU, University of Limerick, UCC, UCD, University of Galway, Maynooth e Trinity College Dublin) sono spesso le più avanti sull’inclusione culturale. Spesso i servizi creati per i rifugiati (come i writing centres e i counselling interculturali) diventano risorse aperte a tutti gli international. Insomma, se per te parlare inglese al telefono è già un trauma o se temi l’isolamento, questi atenei hanno un passo in più.


Quali sono i servizi pratici per studenti internazionali nei campus irlandesi?

Tanta teoria, ma cosa trovi DAVVERO quando atterri in Irlanda? Qui sotto, esempi concreti che puoi aspettarti (o richiedere) in quasi tutti i campus:

Servizio In cosa consiste praticamente Un esempio reale
Orientation & Buddy Programme Sei affidato a uno studente senior (“buddy”) che ti fa da “angelo custode” le prime settimane UCD Buddy Programme: già prima di partire sei aggiunto a una chat WhatsApp e puoi fare domande senza sentirti scemo
International/Global Room Spazio fisico dove studenti più “anziani” e staff rispondono su burocrazia/alloggi/vita reale Trinity Global Room: aperto fino a sera, frequentatissimo e con eventi culturali tutto l’anno
Access & Disability Office Aiuti extra per studenti con DSA o altre difficoltà: mentoring, supporti agli esami, software Praticamente tutti gli atenei ne hanno uno: si fa richiesta online con certificato medico
Societies & Clubs Più di 100 club/società tra sport, hobby e community, spesso c’è l’International Students Society Trovi club per ogni gusto: irish dancing, cucina, anime e persino scacchi per chi odia il pub
Mental Health & Counselling Accesso a consulenze psicologiche, spesso gratuite o con piccola quota; attenzione: i tempi di attesa variano University of Limerick: prime 3 sedute gratis, poi rimandi a strutture esterne (se necessario)

Storia vera: come Matteo (19, Torino) ha trovato la sua “tribù” a Dublino

“Le prime 48 ore sono state una doccia fredda. L’accento irlandese, la pioggia, la burocrazia. Più volte ho pensato ‘Ma chi me l’ha fatto fare?’ La svolta è arrivata con la chat WhatsApp del Buddy Programme: nessuna domanda era ridicola, ed eravamo tutti nella stessa barca. Poi, al Global Room, ho conosciuto altri italiani e ragazzi da mezzo mondo. Da lì è salita la fiducia, anche per chiedere aiuto agli academic advisor e provare le attività dei clubs. Oggi aiuto io i nuovi arrivati — e non ne avrei mai avuto il coraggio senza quel primo aiuto.”


A quali problemi pratici vai incontro? Cosa sapere prima di fare le valigie per l’Irlanda

Meglio metterla giù chiara: anche un sistema inclusivo ha i suoi limiti (e le seccature).

  • Alloggi: Trovare una stanza on-campus può essere una lotteria, e sul mercato privato i prezzi sono alti e la competizione è feroce. Muoviti con almeno 6 mesi di anticipo.
  • Consulenza psicologica: Nei momenti “caldi” dell’anno accademico potresti aspettare 3-4 settimane per un appuntamento. Se hai bisogno urgentemente, esistono alternative online in italiano a prezzi sostenibili.
  • Fee status: Non è automatico che tu abbia diritto alle tasse UE. Se hai vissuto (o solo risieduto) fuori UE/SEE negli ultimi 5 anni, puoi essere considerato “non-EU” con conseguenze economiche importanti. Fatti controllare da qualcuno esperto, prima di iscriverti.

FAQ: Le domande più frequenti sugli studenti internazionali in Irlanda

Se pago solo la “student contribution”, cos’altro dovrò considerare?

No, non è tutto. In Irlanda i costi della vita (soprattutto a Dublino) sono spesso più alti che in Italia: tra affitto, trasporti e spese quotidiane puoi facilmente superare 1.200€ al mese. Tuttavia, la sorpresa positiva è che le tasse “tuition” fino alla laurea triennale sono coperte dallo Stato — ma verifica sempre eventuali cambiamenti annuali.

Se non parlo inglese perfetto, rischio di essere discriminato?

Può sembrare una paranoia, ma no: il livello richiesto (solitamente IELTS 6.0 o simili) è raggiungibile con serietà. E, cosa più importante, quasi tutti gli atenei organizzano corsi di English for Academic Purposes, writing centres e sessioni di supporto — ci partecipano anche gli studenti madrelingua! In Irlanda anche chi fa errori viene ascoltato, basta buttarsi.

Posso cambiare corso se, una volta lì, capisco che non fa per me?

Sì, ma occhio: se ripeti un anno fuori dal percorso previsto dalla Free Fees Initiative, dovrai pagare tu le tasse di quell’anno (potrebbero essere 7.000€ o più). Parla con un academic advisor appena hai dei dubbi, così da evitare costi inattesi.

Le borse “University of Sanctuary” sono aperte anche agli studenti UE come gli italiani?

In genere no: sono pensate per rifugiati o richiedenti asilo. Tuttavia, quasi tutte le università irlandesi offrono anche borse di merito o di necessità economica aperte a studenti UE/internalzionali. Non è sempre semplice trovare quelle giuste: qui ti possiamo aiutare a cercare bandi davvero adatti al tuo caso.


Quanto è reale l’inclusione nelle università irlandesi? Vale la pena provarci?

L’Irlanda non è il paese delle fate (e non lo troverai nemmeno nelle brochure più patinate), ma qui si sono fatti passi veri. Politiche, servizi e tante storie di studenti che hanno dovuto lottare per sentirsi parte — anche loro, come te, con ansie e domande più grandi del loro orientamento universitario.

Se conosci i limiti — economici, logistici, legati all’inglese o alle scadenze — puoi sfruttare davvero gli strumenti di inclusione, crescere e magari diventare tu quello che aiuta chi arriva dopo di te. Quindi, nessuna promessa di magia: solo consigli pratici, umani, e tanta voglia di darti una mano anche quando la strada sembra in salita.


Hai bisogno di capire se hai davvero diritto alle tasse agevolate, vuoi una mano concreta sulle borse o vuoi solo parlare con qualcuno che ci è passato? Scrivici, oppure prenota una chiacchierata gratuita con Studey. Non ti promettiamo “la soluzione”, ma un confronto sincero e, se serve, un po’ di rassicurazione umana.

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